Contro il nucleare, non solo

[Volantino distribuito a Nardò (LE) il 31 ottobre 2009]

Il ritorno all’energia atomica in Italia sembra oramai una tragica realtà in via di realizzazione, voluta dal governo e dalle lobby industriali per appagare la loro inestinguibile sete energetica. Fra pochi mesi le autorità renderanno note le aree dove impiantare i nuovi mostri e stoccarne le scorie. L’Enel, in società con la sua omologa francese Edf, ha già pronti tre progetti da avviare subito.
Nel Salento, rispolverando un piano del 1981, si ipotizza una centrale nella zona tra Nardò, Avetrana e Manduria.
Sulla pericolosità e nocività del nucleare non dovrebbero più esserci dubbi da parte di nessuno, in quanto porta un inquinamento radioattivo irreversibile, nefasto per la nostra salute e la vita sulla Terra in generale. Cosa farne e dove mettere le scorie da produzione? Come proteggersi in caso di incidenti? Domande volutamente eluse dai nuclearisti, perché ci toccherà solo subire le conseguenze delle loro politiche.
Inoltre comporta un controllo sociale e un accentramento del potere ancora più marcato, essendo una tecnologia alla portata esclusiva di una ristrettissima cerchia di specialisti, dalle cui insindacabili decisioni dovremo dipendere tutti. E in più, la produzione civile è indissolubilmente legata al nucleare militare e alla costruzione di armamenti atomici.
Ma oltre questo, è importante chiedersi perché dovremmo continuare ad alimentare questo sistema sempre più proteso verso il disastro, la distruzione ambientale e la guerra permanente. È davvero nel nostro interesse? A cosa e soprattutto a chi serve produrre sempre più energia? Davvero non riusciamo a vedere che l’attuale organizzazione industrial-mercantile altro non ha portato al pianeta che distruzione e sfruttamento ovunque, in nome del profitto immediato e sfrenato per i soliti pochi?
Non c’è dubbio che le lobby industriali hanno sempre più bisogno di energia per far funzionare le loro fabbriche – per produrre cose inutili fino a restare sommersi di rifiuti che non si sa più dove mettere –, per far funzionare le loro banche, reti di trasporto, strumenti di guerra… senza preoccuparsi della miseria e della morte che disseminano.
Da parte nostra, invece, non ci interessa partecipare alla gestione di un simile, disumano sistema, né di trovare fonti con cui rifornirlo: siamo piuttosto interessati a mandarlo in rovina definitivamente prima che distrugga irrimediabilmente la vita su questo pianeta. Affossare questo sistema, per dare la possibilità di esprimersi ad un altro modo di intendere i rapporti tra gli individui e con ciò che ci circonda.
Partendo da queste basi siamo disposti ad incontrarci, per costruire una opposizione senza mediazioni contro i progetti di morte – nucleari ma non solo – del dominio.
Consapevoli che la classe al potere, ritenendo non discutibili le proprie decisioni, sta già approntando gli strumenti per reprimere un eventuale dissenso, predisponendo anche l’esercito a difesa di quelli che ha intenzione di dichiarare siti di «interesse strategico nazionale», come già sperimentato in Campania dove i militari sono intervenuti a gestire la questione dei rifiuti e reprimere i conflitti sociali che ne erano derivati.

Antiautoritari contro il nucleare

Uno spazio di documentazione e confronto su questi temi è aperto il Lunedì dalle 19.00 alle 22.00 presso il circolo di via Massaglia 62/b, Lecce - peggio2008@yahoo.it